CRONACA DI UN CORO
di Barbara Barbi
Anche quest’anno ci abbiamo provato
con un repertorio ampio e variegato.
A settembre è stato solo un ripasso
per poi allungare il passo
con i brani del Risorgimento e il
nove di novembre, pieni di ardimento,
abbiam cantato l’Inno Italiano
nella sala Luca Giordano
dove, tra sventolar di bandiere
e soldati in camicia rossa,
ci siam sentiti un po’ anche noi…
garibaldini alla riscossa!
Con “Va’ pensiero”, “O Venezia” e “Gigogin”
(eroina generosa e navigata)
è stata una piacevole serata
e la memoria risorgimentale
si è conclusa con la mostra
su Zannotti e la cena conviviale.
Poi, in vista degli impegni di primavera,
Giovanni ci ha fornito una lunga
lista di brani: roba divertente,
impegnativa o semiseria.
Davanti a noi c’eran diversi mesi ma
una serie di eventi più o meno inattesi
ci ha fatto arrivare ai famosi concerti
ancora un po’ timorosi e incerti…
prima le vacanze di Natale,
poi la nevicata (e un’altra prova è andata),
poi gli impegni pisani del maestro
(e il tempo intanto correva lesto),
poi, quasi sul finale, “il babbo”
c’è cascato dalle scale e noi quel giorno,
preoccupati e già in affanno,
gli abbiam mandato gli auguri cantati
perché era proprio il suo compleanno!
Per fortuna con qualche contusione se l’è cavata,
gli è rimasta una spalla un po’ ammaccata e a volte,
specie nella “Capricciata” e nel “Contrappunto”
gli vien fuori qualche gesto di disappunto.
Il dubbio è che sian gli attacchi sbagliati
(più che gli acciacchi ormai superati)
che lo fan saltare di qua e di là
gesticolando in continuazione e
intervallando con qualche imprecazione.
Alla fine non gli resta che
la solita raccomandazione:
“Mozart, Cohen, Banchieri, De André…
Dovete ascoltare gli MP3!”
che pur di farceli entrare in testa
prepara con zelo anche nei giorni di festa.
Meno male che una spalla buona (e bella)
gli è rimasta: è Antonella!
che dopo una mattinata dedicata
all’ipertensione ci fa fare i vocalizzi
e gli esercizi di respirazione
curando pure l’impostazione.
E con i suoi modi da fata, gentili e accattivanti,
riesce a farci fare anche cose…stravaganti
ma sempre adatte al caso e talvolta rilassanti.
Alla fine i concerti di maggio
non son stati il massimo della perfezione
ma il pubblico ha gradito la nostra esibizione.
In fondo siamo un coro un po’ novello
che a volte si perde sull’inizio del “Cancello…”
o di Devil, il finale, non è proprio l’ideale.
Ora l’ultima fatica la faremo al NIC
con Metternich e il suo…cappello con le piume,
con Marinella che scivolò nel fiume
e tutti gli altri brani che ci han fatto
penare ma anche stare in allegria,
insomma la nostra musicoterapia!
Poi ci sarà l’estate e le ferie tanto agognate
ma a settembre di ricominciare non vedremo l’ora
e per il prossimo anno, come dice il Maestro,
“ad majora”!
Barbara Giugno 2012