“Una giornata particolare” di Barbara Barbi

CRONACA DI UN CORO 2
(per ricordare una giornata particolare)
Il 2024 per il nostro coro
è stato davvero un anno d’oro,
ricco di impegni e di soddisfazioni
con all’attivo ben sette esibizioni.
Un paio di concerti sono stati
preparati velocemente
senza per questo trascurare niente:
il giovedì la prova settimanale,
con Fiorella la preparazione vocale
e a casa con gli MP3
per lo studio individuale.
Siamo così arrivati
al concerto di Natale,
di solito inviso al nostro Direttore
ma questa volta…sarà stato
per i pezzi d’autore,
sarà stato per l’orchestra
che ci avrebbe accompagnato,
è stato fin dall’inizio
molto motivato.
L’esibizione si teneva
all’ Auditorium Rosai
in via dell’Arcovata e
si preannunciava
una entusiasmante giornata
e diciamo che lo è stata
ma…all’ottanta per cento
per un problema al riscaldamento
che ha creato non poco turbamento.
Nella sala, fin dal mattino,
c’era un clima…da pinguino
e il raffronto è sorto rapido alla mente
con quel giorno di un luglio rovente
quando in piazza Sant’Agostino (Ar)
i gradi eran trentasei ma noi,
coristi pieni di tenacia e resilienza,
abbiam fatto nostro
il motto di Calamandrei
“Ora e sempre Resistenza!”
che sia quella partigiana
o quella meno eroica,
ma pur sempre impegnativa,
della vita quotidiana.
Ma torniamo in via dell’Arcovata:
nel pomeriggio la situazione
non era per nulla cambiata
e sapevamo che sarebbe stata dura
cantare con quella temperatura
e anche se si battevano i denti
lo spettacolo doveva andare avanti.
Così, con il dress-code ormai alterato,
l’unico neurone del corista
quasi ibernato e le reiterate
proteste di un orchestrale
è cominciato il concertone di Natale.
Il maestro non perdeva un colpo
nel dar tutti gli attacchi
e nei punti salienti si alzava
anche un po’… sui tacchi
e dirigeva con un tale ardore
che era l’unico a cui
si potevano scorgere
delle gocce di sudore!
Fin dall’inizio c’era una bella armonia
tra il coro e l’orchestra e si respirava
davvero la magia della festa
interrotta ad un tratto
dallo squillo protratto di un cellulare:
quello di un corista distratto che.
non contento dell’effetto sorpresa,
ci ha regalato anche…la ripresa.
A quel punto Giovanni
ha sorriso bonariamente,
tanto non poteva farci niente.
Il lungo trillo non era
previsto nella scaletta
ma questo (si fa per dire)
è il bello della diretta.
Intanto la maestra Fiorella,
presentatrice di nomina recente,
se la stava cavando egregiamente
(nonostante il microfono
non l’assistesse per niente):
con la sua bella voce
e una buona dose di disinvoltura
ci dava lettura dei titoli in questione
fornendo anche una breve spiegazione.
Il concerto di Natale
si stava avviando al gran finale
ma proprio al penultimo brano
la situazione ci è sfuggita di mano.
Sarà stato per la reale difficoltà
o per la troppa bramosia, insomma,
ci siamo lasciati portar via…
e la nostra titubanza ha prevalso
sulla bella alternanza delle voci.
Peccato per questa piccola deriva
anche perché Angel’s Carol era proprio
il pezzo che il maestro preferiva.
Ci siamo però rifatti con onore
dai misfatti precedenti
con Farandole, composizione
dall’andamento marziale ed incalzante
che ha trascinato i presenti in un
crescendo entusiasmante e per il bis,
un pubblico soddisfatto e divertito,
ci ha fatto riprendere in mano
lo spartito dell’Alleluia Africano.
Abbiamo così salutato l’Auditorium Rosai
contenti e infreddoliti più che mai.
Era stata senza dubbio
una giornata ricca di emozioni,
le stesse che proviamo sempre quando
cantiamo insieme, qualunque sian
il clima, il contesto o le canzoni.